Amara è una cantautrice e artista di strada toscana ma residente ad Aprilia.Nelle edizioni 2008, 2009, 2010 e 2011 vince il concorso Sanremolab, presieduto dal giornalista Paolo Giordano, senza mai partecipare al Festival di Sanremo.
Nel settembre 2009 si esibisce nel corso della manifestazione Palco D’autore, rassegna genovese curata da Pepi Morgia e dedicata alla musica d’autore, che ha avuto tra gli ospiti Cristiano De Andrè.
In occasione del Capodanno 2009 partecipa al Capodanno dei fiori, serata tenutasi al teatro del Casinò di Sanremo con la partecipazione dell’Orchestra Sinfonica diretta dal Maestro Bruno Santori. La serata viene trasmessa in diretta dall’emittente RTL.
Il 25 luglio 2010 vince il Premio Lunezia nella sezione Nuove proposte e ha l’onore di aprire la manifestazione assieme a Gianni Morandi, Ornella Vanoni, Patty Pravo ed Eugenio Finardi.
Viene successivamente invitata a La Notte dei sospiri manifestazione condotta da Massimo Giletti per uno speciale su RAI 1, in cui si esibisce con due brani del suo repertorio.
Il primo settembre 2010 Amara si aggiudica un festival dedicato ai cantautori, la cui giuria è presieduta da Mogol. Lo stesso le regala una borsa di studio presso il CET (Scuola di perfezionamento per lo sviluppo della Cultura e della Musica fondata e diretta da Mogol). Da questa esperienza nasce una bellissima collaborazione con gli autori Cheope e Giuseppe Anastasi.
Nel 2011 partecipa alla manifestazione Donne incanto, trasmessa da Radio Italia, assieme a Noemi e Anna Oxa e il 26 dicembre alla manifestazione Concerto di Natale, presso il PalaMoncada di Agrigento, assieme a Antonella Ruggiero, Simona Molinari e Mauro Ermanno Giovanardi.
Attualmente Amara sta collaborando con il produttore Carlo Avarello per la realizzazione del suo primo album in uscita il prossimo autunno.
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Ah, maledetta me che non sto zitta mai.
Scomoda come un’ortica selvatica
dentro mani che stringono pugni di vanità
Ah, che tristezza vivere in mezzo a chi indossa maschere
insieme a chi non ha niente da perdere
che si vende per vivere la sua vita a metà.
Maledetta me!
Penso, scrivo parole che non ho mai detto
ma l’unico vero peccato è l’infelicità.
Ah, che farò di me ora che sono sola io?
Libera da ogni mia regola,
odio l’oro che luccica e la gente a metà.
Maledetta me!
Penso, scrivo parole che non ho mai detto
ma l’unico vero peccato è l’infelicità.
La rabbia, il rancore, il disprezzo
in posa negli occhi di chi ti vede diverso
mio padre, mia madre me l’hanno insegnato:
“sorridi anche a chi non se l’è meritato”
Mio padre, mia madre me l’hanno insegnato
che l’unico vero peccato è l’infelicità.
Maledetta me, maledetta me!
Penso, scrivo parole che non ho mai detto
ma l’unico vero peccato è l’infelicità.




